martedì 30 ottobre 2012

I Migliori pneumatici per l'inverno | TopWheels.it



All'arrivo dei primi freddi, è tempo di assicurarti che la tua auto sia pronta per far fronte ad una possibile nevicata  o a un calo delle temperature. Una delle prime cose a cui devi pensare, per la sicurezza della tua famiglia, sono gli pneumatici invernali. Consoci la differenza tra uno pneumatico con il simbolo "Three Peak Mountain Snowflake" e le gomme marcate "M+S"? Dai un'occhiata qui.

Dato che lo pneumatico è l' unico punto di contatto della tua auto con il suolo innevato, ghiacciato o bagnato, devi assicurarti di scegliere le gomme più idonee.  Solo gli pneumatici che hanno il simbolo Three Peak Mountain Snowflake (un fiocco di neve dentro una montagna a tre picchi) sono stati testati sulla neve per essere usati in condizioni invernali severe.
Se vuoi pneumatici invernali che vadano bene per un'ampia gamma di condizioni atmosferiche vale la pena cercare gli pneumatici adatti a te! Le gomme invernali, rispetto a quelle normali (cosiddetti estivi) possono dimezzare le distanze di frenata su suolo ghiacciato o innevato, e si adattano meglio alle temperature più rigide.


Cosa sono gli pneumatici "M+S"?

Gli pneumatici "M+S", o pneumatici Mud & Snow, sono stati concepiti soprattutto per migliorare le prestazioni della tua auto in condizioni di fango e neve fresca o sciolta. La sigla "M+S" si riferisce al design del battistrada delle gomme, che solitamente hanno consistenti scanalature e/o blocchi del battistrada che sono maggiormente distanziati rispetto a quelli delle gomme normali. Alcuni pneumatici "M+S", quelli chiamati all-season, in generale non sono performanti come le gomme estive –se in presenza di temperature alte- o come le gomme invernali –con temperature basse.
Non tutti gli pneumatici Mud e Snow sono stati testati in condizioni invernali. D'altro canto, tutti i veri pneumatici invernali portano il marchio M+S.Comunque, per rispettare le normative vigenti, è sufficiente montare gomme marcate M+S.

Consigli per gli pneumatici in inverno

Accertati che tu e la tua auto siate preparati per l'inverno. Oltre a scegliere gli pneumatici più adatti al tuo veicolo, controlla la pressione di gonfiaggio. I costruttori consigliano anche di sostituire  tutti e quattro le gomme estive sostituendole con pneumatici invernali in modo che si possa avere il massimo controllo dell' auto in condizioni di guida difficili. Ricorda anche che, se l'indice di velocità delle gomme invernali è più basso rispetto a quello indicato sul libretto di circolazione, devi apporre in posizione visibile dal conducente un adesivo che ti ricordi la velocità massima che puoi raggiungere con gli pneumatici invernali che hai montato. La velocità massima consentita dalle gomme invernali non può essere comunque inferiore al codice Q=160 km/h.Guidare con gli pneumatici adatti per questo inverno migliorerà la tenuta di strada, massimizzerà la tua sicurezza e permetterà alla tua auto di avere prestazioni ottimali.



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venerdì 26 ottobre 2012

15 Novembre 2012: Obbligo Pneumatici invernali o Catene a bordo



Gli pneumatici invernali o le catene da neve, saranno obbligatorie dal 15 novembre 2012 fino al 31 marzo 2013.
Per poter circolare in quel periodo su gran parte delle strade e delle autostrade italiane, bisognerà avere a bordo le catene da neve o utilizzare pneumatici invernali. Il nuovo Codice della strada, entrato in vigore lo scorso anno, regola la possibilità per gli enti proprietari o gestori della strada di poter disporre dell’obbligo per i veicoli di munirsi di gomme invernali o in alternativa avere a bordo catene da neve.
L’obbligo è valido anche quando la strada è libera da neve o ghiaccio, basta che le catene siano nell’auto e anche quando non sono previsti peggioramenti delle condizioni climatiche. Il provvidemento è nato per assicurare la sicurezza sulle strade, inoltre si vuole evitare che i veicoli che non sono muniti di gomme invernali o catene procurino disagi o blocchi alla circolazione, rendendo problematico l’operato dei mezzi spazzaneve e di soccorso.


Le disposizioni saranno verificate dagli organi di Polizia stradale che potranno effettuare i controlli sulle strade indicate in qualsiasi momento, verificando sui veicoli l’eventuale montaggio dei pneumatici invernali o la presenza a bordo delle catene da neve. Per i trasgressori è prevista una multa compresa tra gli 80 e i 318 euro. 
Le catene da neve devono essere montate solo in presenza di neve e o ghiaccio abbondante e durante la marcia il veicolo non deve superare i 50 km/h.

Per altre info e per l'elelnco completo delle Strade e Autostrade con l'obbligo di pneumatici invernali o catene a bordo:

Ti servono nuovi pneumatici da neve oppure cerchi le catene da neve per la tua auto?? 
TopWheels è a tua disposizione per consigli e per acquistare i tuoi prodotti all'ingrosso e ai prezzi più bassi sul mercato!! Visita il nostro sito!!! www.topwheels.it

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domenica 29 luglio 2012

Prototipo di Pneumatico senza Aria Bridgestone - TopWheels.it


Da poco Bridgestone svela il prototipo di un nuovo “pneumatico”, costruito in resine e materiali compositi, che non necessita di aria in pressione per mantenere la sua architettura.


Quest’ultima è assicurata da una sorta di intelaiatura intrecciata, che si porta dal margine interno dello pneumatico verso la faccia esterna sul lato del copertone. I vantaggi di questa gomma si tradurrebbero, secondo il colosso giapponese, nell’azzeramento del rischio di foratura e nella ridotta manutenzione dello stesso; a cominciare dal fatto che non ci sarebbe bisogno di monitorare costantemente le pressioni che, se errate, contribuiscono all’aumento dei consumi. E per di più questa gomma è riciclabile al 100%.
Bridgestone: allo studio il pneumatico senza ariaLa ruota di scorta diventerebbe di fatto superflua, facendo perdere qualche chilogrammo alla massa complessiva del veicolo e facendone guadagnare in volume al vano di carico.

Bridgestone ci tiene a sottolineare che, nonostante alcuni competitors abbiano sviluppato in passato prodotti assimilabili a questo, il prototipo in questione è attualmente l’unico pensato per una produzione di serie economicamente sostenibile.

Tuttavia qualche dubbio sorge spontaneo: l’architettura di questa tipologia di pneumatici non comporterebbe la necessità di progettare sospensioni adattate al loro utilizzo? Si potrebbero equipaggiare anche su sportive dure e pure? Con un cerchio piccolo come quello nelle immagini, quali sarebbero le ripercussioni sull’estetica? Quale sarebbe il grado di consumo dell’intelaiatura interna? Costo finale per l’acquirente?
Quesiti interessanti, ancora in sospeso, che contribuiscono ad aumentare la curiosità per questo intrigane progetto.


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UN NUOVO APPROCCIO PER SFIDARE LA CRISI - TopWheels.it



INTERVISTA AD ANDY DAVIES. MANAGING DIRECTOR BRIDGESTONE EUROPE SOUTH REGION.

Nuova organizzazione in Bridgestone per affrontare le sfide del futuro e la difficile congiuntura economica. Ne parliamo con Andy Davies, nuovo managing director di Bridgestone Europe South Region
Roberta Papadia
DA 16 ANNI in Bridgestone, ha una vasta esperienza internazionale con importanti ruoli ricoperti in Inghilterra, Belgio e Austria.

Quali sono le peculiarità dei principali mercati europei e di quello italiano?
Nel corso della mia carriera ho avuto l’opportunità di lavorare in diversi paesi, ciascuno con le proprie peculiarità: da quello britannico, in cui ad esempio non è presente il settore dei pneumatici invernali, a quello austriaco, puramente dedicato ai prodotti invernali. Per quanto riguarda l’Italia, gli inverni meno rigidi e l’ambiente normativo hanno ritardato lo sviluppo del mercato dei pneumatici invernali. Sviluppando il concetto del cambio di gomme stagionale, si ha l’opportunità di fidelizzare maggiormente i clienti mettendo a loro disposizione una gamma di servizi che vanno ben oltre il semplice acquisto di un pneumatico. Con i cambi invernali, infatti, il rapporto con il punto vendita diventa più assiduo con visite almeno due volte l’anno anziché una volta ogni tre. I rivenditori di pneumatici hanno quindi una maggiore opportunità di essere dei punti non solo di acquisto o riparazione, ma anche di manutenzione. In un settore in cui i margini sono costantemente ridotti, tale diversificazione rappresenta una buona opportunità per rafforzare il fatturato, a patto che il personale sia adeguatamente preparato. 
Non vi è comunque dubbio che lo scenario economico stia obbligando tutto il settore a riorganizzarsi. In Italia l’attuale situazione economica costituisce una sfida più importante rispetto ad altri paesi europei.

Come sta reagendo il mercato europeo alla crisi? Può dare dei dati sul trend del segmento vettura e le previsioni per l’anno?
Le cifre del mercato indicano chiaramente che ci troviamo in un momento difficile per l’economia, così come per l’intera industria automobilistica. Come risulta anche dai dati Anfia, la domanda di auto rispetto all’anno passato è scesa del 15% in Europa e del 28% in Italia. Lo stesso vale per il numero di immatricolazioni che negli ultimi dodici mesi è calato del 11,2% nell’Unione Europea e del 37,7% in Italia.
È evidente che la crisi economica sta condizionando fortemente la propensione all’acquisto dei consumatori e che il settore dell’auto sia particolarmente colpito. In tempi d’incertezza le famiglie non sono disposte a prendere in considerazione l’ipotesi di cambiare la propria automobile, a meno che non siano obbligate a farlo. Per la stessa ragione si tende a posticipare la sostituzione dei pneumatici usurati, nonostante questi siano un elemento chiave per la sicurezza di chi viaggia. Quello che sto notando è che oggi non c’è più una singola reazione alla crisi, ma una continua serie di iniziative di miglioramento che permettono ai paesi, ai settori industriali e alle aziende di adattarsi e rafforzarsi per affrontare con successo il futuro. È per questo che ritengo sia prevedibile un progressivo miglioramento nella seconda metà dell’anno, e la decisione di Bridgestone di dotarsi di una nuova struttura e organizzazione a livello regionale per linee di prodotto è stata adottata proprio per permettere all’azienda di affrontare meglio le sfide dei prossimi anni. 

L’Italia negli ultimi anni ha vissuto il boom del pneumatico invernale. Crede che vi sia ancora spazio per aumentare la quota? E in Europa?
L’Italia è uno dei mercati meno sviluppati per quanto riguarda il pneumatico invernale, se guardiamo le percentuali siamo sul 65% estivo e 35% invernale, mentre in altri mercati europei quest’ultimo può arrivare fino al 70%. Negli ultimi 5 anni il mercato è cresciuto grazie a una maggiore consapevolezza in tema di sicurezza, al bisogno di aver a disposizione dei mezzi di trasporto capaci di viaggiare in tutte le condizioni meteo e all’introduzione delle ordinanze locali che impongono l’uso dei pneumatici invernali o delle catene da neve. 
Per Bridgestone l’invernale è un segmento strategico. Il mercato italiano delle gomme invernali presenta sicuramente margini di crescita, e siamo ottimamente posizionati grazie alla gamma tecnologicamente avanzata di pneumatici Blizzak in grado di rispondere a tutte le esigenze degli automobilisti. Siamo quindi impegnati a supportare al meglio i rivenditori nella fase di sell out affinché l’automobilista possa scegliere Bridgestone non solo per la qualità dei propri prodotti, ma anche per i concreti vantaggi offerti.

Quali sono le strategie della casa per il mercato italiano nel breve periodo? 
In Italia possiamo contare su tre asset fondamentali: lo stabilimento di Bari dove produciamo oltre 20.000 pneumatici al giorno, il centro di ricerca e sviluppo nei pressi di Roma e un nuovo team fortemente motivato. In linea con i valori condivisi dall’azienda, continueremo il nostro lavoro senza mai perdere di vista il ruolo più importante che rivestiamo come produttori di pneumatici, ossia la volontà di continuare a focalizzarci sui temi della sicurezza e dell’ambiente. In fatto di sicurezza i pneumatici Run Flat (Rft) ne rappresentano la massima espressione: grazie a una particolare costruzione della carcassa permettono, in caso di foratura, di continuare il viaggio per altri 80 km consentendo di raggiungere la piazzola di sosta più vicina. 
Infine, ma non meno importante, crediamo che lavorare a stretto contatto con i produttori di automobili sia la chiave per lo sviluppo di nuovi pneumatici, oltre a costituire un requisito fondamentale in termini di sicurezza, poiché i produttori di auto hanno procedure di omologazione molto severe da seguire.

Bridgestone sta spingendo molto sul prodotto eco friendly e investendo anche in nuovi concept come il pneumatico senza aria. Possiamo approfondire?
La missione di Bridgestone è “servire la società con qualità superiore”. Puntiamo infatti a offrire sul mercato i prodotti migliori, garantendo il più alto livello di sicurezza e di tutela ambientale. Abbiamo creato perciò una linea specifica di pneumatici “verdi” a marchio Ecopia. L’ultimo prodotto della gamma si chiama Ecopia Ep150 e rappresenta il giusto equilibrio tra sicurezza e ambiente offrendo una ridotta resistenza al rotolamento con conseguente riduzione delle emissioni di anidride carbonica insieme a un elevato livello di sicurezza sul bagnato, a una maggiore resistenza all’usura e una guida confortevole. I prodotti Ecopia sono realizzati con le tecnologie d’avanguardia NanoProtech che, riducendo la dispersione di energia nella mescola, consentono una migliore distribuzione delle particelle di silicio e una riduzione della resistenza al fondo stradale. Questa tecnologia sviluppata da Bridgestone viene applicata ai nuovi prodotti.
Per quanto riguarda le ultime novità, Bridgestone ha recentemente presentato un prototipo di pneumatico senza aria che in futuro potrebbe diventare l’alternativa valida ed ecologica agli attuali pneumatici convenzionali. Grazie a una struttura interna a razze unica nel suo genere, non ci sarà più bisogno di gonfiare periodicamente le gomme. Ciò significa una minore manutenzione del pneumatico e allo stesso tempo si elimina il rischio di forature. Inoltre questi pneumatici sono prodotti con resina termoplastica e gomma riciclabili al 100%. Essi costituiscono un nuovo standard in termini di eco sostenibilità, sicurezza e comfort e, anche se a oggi non è stato possibile produrlo in serie, Bridgestone è fortemente impegnata nel suo sviluppo così come è impegnata nella messa a punto di un processo in grado di massimizzare l’utilizzo ciclico delle risorse, impiegando i pneumatici usurati per produrne di nuovi e adoperando materiali riciclabili.

Siamo vicini alla vigenza dell’etichettatura del pneumatico (novembre 2012), come vede questa importante novità legislativa e quali cambiamenti potrebbe portare nel mercato?
Innanzitutto crediamo che l’etichettatura dei pneumatici sia un’idea validissima poiché permette al consumatore di poter operare una scelta più consapevole paragonando le performance del pneumatico e il suo prezzo. Sicuramente questo indurrà i produttori a investire ulteriormente in ricerca e sviluppo al fine di migliorare i parametri presenti in etichetta così da ottenere un vantaggio competitivo. Trattandosi di una normativa uguale per tutti i prodotti in vendita in Europa non credo che questa novità porterà dei cambiamenti in termini di numero di attori sul mercato.
Detto questo, Bridgestone mira a fornire al consumatore informazioni ancora più dettagliate al fine di aiutarlo nelle sue scelte. Le informazioni riportate sulle etichette dei pneumatici sono importanti, ma non ci forniscono una visione completa della loro performance. È infatti utile capire, ad esempio, che i consumi di carburante e la performance sul bagnato dipendono molto dal mantenimento della corretta pressione del pneumatico e dallo stile di guida.

Passando all’autocarro, in Italia il comparto ha subito dei cali molto importanti. L’autotrasporto è in grande difficoltà, qual è la visione della casa e l’offerta per supportare il trasporto su gomma?
Bridgestone lavora per una società sostenibile e considera l’ambiente, la salute e la sicurezza parte integrante e fondamentale di tutte le sue attività. Questo è il motivo per il quale siamo sempre alla ricerca di soluzioni innovative in grado di aiutare i nostri clienti.
Nel corso degli ultimi anni il settore delle flotte è diventato particolarmente attento alla riduzione dei costi. Abbiamo quindi deciso di focalizzarci sui costi complessivi di proprietà. 
Per quanto riguarda il comparto autocarro, settore in cui Bridgestone fornisce pneumatici a bassa resistenza al rotolamento sia per asse sterzante e trattivo sia per il rimorchio, abbiamo sviluppato il cosiddetto Total Tyre Life Concept, il ciclo di vita totale del pneumatico. L’ingegnosa combinazione tra carcasse a lunga durata e nuovi pneumatici di qualità assicura una vita complessiva del pneumatico con il minor costo al chilometro. Dopo migliaia di chilometri è infatti sufficiente ricostruire le carcasse attraverso il processo di ricostruzione Bandag, il processo di ricostruzione più affidabile in grado di prolungare la vita del pneumatico. In questo modo aiutiamo le flotte a ridurre i costi complessivi di gestione del parco pneumatici. 
Sempre per offrire la migliore assistenza alle flotte, Bridgestone ha inoltre sviluppato una rete di rivenditori specializzati denominata “Truck Point” che comprende 115 centri in Italia e oltre 2.000 in Europa. 

Che ruolo ha, o dovrebbe avere, il rivenditore specialista di pneumatici nelle politiche della casa? 
Il rivenditore di pneumatici svolge un ruolo di primaria importanza nelle strategie di Bridgestone. In Italia non abbiamo un controllo diretto sul canale, quindi spetta ai nostri partner commerciali comunicare con il cliente finale. Per ogni tipo di prodotto Bridgestone ha delle specifiche reti di rivenditori specializzati: “First Stop” per le automobili, “Truck Point” per autocarro e autobus, “Agri Point” per i mezzi agricoli e “Bikers Club” per le moto. Ogni punto vendita è chiaramente identificato come partner di Bridgestone attraverso gli allestimenti presenti sul punto vendita.
Lavorare a stretto contatto con i rivenditori ci permette di conoscere meglio le esigenze dei consumatori così come l’andamento dei mercati. L’organizzazione dei rivenditori in reti specializzate per segmento di mercato ci consente inoltre di offrire loro progetti specifici di formazione. 
I punti vendita First Stop ad esempio sono identificati con allestimenti dedicati, i colori di Bridgestone e una segnaletica specifica per facilitarne l’immediato riconoscimento come partner. Inoltre, i rivenditori appartenenti alla rete First Stop godono di specifici vantaggi quali ad esempio l’assicurazione sui pneumatici. Oppure possono beneficiare della partnership con Bridgestone diventando rivenditori esclusivi per alcuni nostri prodotti (Potenza Adrenalin RE002 e Firestone SZ90 Rft). La rete First Stop italiana ha lanciato una piattaforma di e-commerce: www.firststop.it, attraverso la quale il cliente finale può acquistare i propri pneumatici online e recarsi successivamente al rivenditore First Stop più vicino per il ritiro e il montaggio degli stessi sulla propria autovettura.

Per concludere, è previsto il lancio di nuovi prodotti nel breve? 
La vera novità per Bridgestone in Italia riguarda la creazione di un’organizzazione completamente nuova: a gennaio Bridgestone Europe ha annunciato la mia nomina a managing director della nuova Bridgestone Europe South Region. Con oltre 200 dipendenti, Bridgestone Europe South Region coordinerà dall’Italia le sedi presenti in Albania, Bosnia, Bulgaria, Croazia, Kosovo, Macedonia, Malta, Montenegro, Romania, Serbia e Slovenia. La riorganizzazione mira ad aumentare l’efficienza, rafforzare la gestione delle linee di prodotto e migliorare il servizio ai clienti. 
Dal punto di vista dei prodotti, nel primo trimestre 2012 abbiamo lanciato sul mercato italiano il nuovo Turanza T001 che andrà a sostituire gradualmente il Turanza ER300 offrendo una maggiore sicurezza, comfort, resistenza all’usura e risparmio di carburante. Nel 2012 il Turanza T001 sarà disponibile in tutta Europa in 40 dimensioni (cerchi da 15” a 18”), mentre entro gennaio 2013 è prevista la produzione di altre 37 misure.
Per quanto riguarda i prodotti moto, il 2012 è invece l’anno del Battlax S20, pneumatico per uso stradale e derivato dall’esperienza della MotoGP.


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sabato 18 febbraio 2012

Futura Etichettatura degli Pneumatici. Un Grande passo avanti per i Consumatori! | TopWheels.it



La prossima etichettatura degli pneumatici per autovetture e trasporto leggero sarà obbligatoria dal 1° novembre 2012 (Regolamento Europeo n°1222/2009).


Questa nuova regolamentazione rappresenta un grande progresso in materia di informazione al consumatore sui temi della sicurezza (frenata sul bagnato) e ambientali (resistenza al rotolamento – rumore esterno).
Anche se il disegno dell’etichetta è già conosciuto (per gli elettrodomestici, e, più di recente in alcuni Paesi, per le vetture), quali sono i benefici per il consumatore?

Etichetta : interpretazione e spiegazione


Consumo carburante
La parte sinistra dell’etichetta indica la contribuzione dello pneumatico al consumo di carburante e relative emissioni di CO2.
Gli pneumatici, principalmente per la loro resistenza al rotolamento, sono responsabili di circa il 20% del consumo di carburante del veicolo. Una riduzione della resistenza al rotolamento può dunque contribuire sensibilmente all’efficienza energetica del trasporto stradale, e di conseguenza alla riduzione delle emissioni (CO2). E’ in effetti il valore di resistenza al rotolamento, misurato su una macchina di prova, che determina la classificazione energetica dello pneumatico.
Che differenza c’è tra uno pneumatico di classe A e uno di classe G ?
La differenza di resistenza al rotolamento è considerevole, e rappresenta l’evoluzione tecnologica di diverse generazioni di pneumatici.
Per un’autovettura l’impatto sul consumo di carburante è importante, dell’ordine di 0,5 l per 100 km.
Circa 80 litri di carburante risparmiato / anno (calcolo su 15.000 km / anno)..
Oltre 100€ /anno risparmiati per una vettura a benzina (calcolo basato su un costo del carburante di 1,30€/ litro).
Se l’impatto economico sul consumatore è molto importante, l’impatto ambientale non è da meno, dato che questa differenza di consumo corrisponde ad una emissione di 12 g di CO2 al km.

Frenata sul bagnato

La parte destra dell’etichetta rappresenta la scala di prestazione dello pneumatico in frenata sul bagnato Le misurazioni sono fatte secondo le condizioni di prova definite dal Regolamento Europeo (velocità, caratteristiche della pista, spessori d’acqua, temperatura, ...).
La classificazione è determinata per comparazione della prestazione dello pneumatico testato rispetto allo pneumatico di riferimento.
Che differenza c'è tra uno pneumatico di classe A e uno di classe F?
(Per questa prestazione orientata alla sicurezza, la classe G non sarà utilizzata)
La differenza di spazio di frenata è superiore a 10 metri
Equivale a due volte la lunghezza di una vettura

Rumore esterno


Il rumore dovuto alla circolazione è la principale fonte di disturbo. La parte bassa dell’etichetta riguarda il livello sonoro dello pneumatico, emesso verso l’esterno del veicolo (e non il rumore percepito dal guidatore all’interno). La cifra esprime il livello sonoro in decibels.

Livelli prestazionali minimi

Il Regolamento Europeo prevede disposizioni per far progredire i prodotti in queste tre prestazioni. Già dal 01/11/2012, non sarà più possibile per i produttori omologare nuovi pneumatici in classe G di resistenza al rotolamento e F in frenata sul bagnato, e la loro commercializzazione sarà definitivamente bandita dal 01/11/2014 (condizioni similari di riduzione si applicheranno anche al rumore). 

Altri supporti di comunicazione

Per le autovetture, veicoli commerciali leggeri e pesanti, i dati dell'etichetta saranno presenti anche su web e sulla documentazione promozionale delle varie case produttrici.
Le stesse informazioni devono anche essere riprodotte su (o con) la fattura di vendita degli pneumatici. Il consumatore avrà così la possibilità di migliorare la sua conoscenza dei prodotti e di confrontarli in base a questi criteri.

E la resistenza all’usura?

Si sostiene pienamente questa nuova etichettatura in quanto apporta una informazione oggettiva sulle prestazioni dello pneumatico.
Se questo sviluppo costituisce un reale progresso per il consumatore, le case produttrici sono nel contempo impegnate sulla resistenza all’usura, che non compare sull’etichetta, ma resta un' attesa reale del consumatore, visto che impatta sul suo budget.
La differenza tra gli pneumatici che il consumatore può acquistare sul mercato è molto importante : può variare da uno a due (per la stessa misura di pneumatico).
20 000 km


40 000km
Costituisce più di un anno di utilizzo (per un utente medio).

L’obiettivo di TopWheels®  è di proporre ai consumatori pneumatici che presentino il miglior equilibrio delle prestazioni: economia di carburante / aderenza / durata.

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