Da poco Bridgestone svela il prototipo di un nuovo “pneumatico”, costruito in resine e materiali compositi, che non necessita di aria in pressione per mantenere la sua architettura.
Quest’ultima è assicurata da una sorta di intelaiatura intrecciata, che si porta dal margine interno dello pneumatico verso la faccia esterna sul lato del copertone. I vantaggi di questa gomma si tradurrebbero, secondo il colosso giapponese, nell’azzeramento del rischio di foratura e nella ridotta manutenzione dello stesso; a cominciare dal fatto che non ci sarebbe bisogno di monitorare costantemente le pressioni che, se errate, contribuiscono all’aumento dei consumi. E per di più questa gomma è riciclabile al 100%.

Bridgestone ci tiene a sottolineare che, nonostante alcuni competitors abbiano sviluppato in passato prodotti assimilabili a questo, il prototipo in questione è attualmente l’unico pensato per una produzione di serie economicamente sostenibile.
Tuttavia qualche dubbio sorge spontaneo: l’architettura di questa tipologia di pneumatici non comporterebbe la necessità di progettare sospensioni adattate al loro utilizzo? Si potrebbero equipaggiare anche su sportive dure e pure? Con un cerchio piccolo come quello nelle immagini, quali sarebbero le ripercussioni sull’estetica? Quale sarebbe il grado di consumo dell’intelaiatura interna? Costo finale per l’acquirente?
Quesiti interessanti, ancora in sospeso, che contribuiscono ad aumentare la curiosità per questo intrigane progetto.
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